Stai per riabilitare il tuo sorriso essendoti sottoposto ad una Implantologia dentale a carico immediato in Sesto San Giovanni con uno o più impianti dentali?
Forse avrai già cercato su internet alcune informazioni sull’argomento: ad esempio, cosa fare prima e dopo l’intervento o se c’è il rischio di provare dolore .Nelle tue ricerche ti sarai di certo imbattuto nel concetto di carico immediato, messo a confronto con il carico differito e quello progressivo. Questi termini descrivono 3 momenti diversi nei quali il tuo nuovo dente potrà essere posizionato sull’impianto. Se ci sono le condizioni, si può posizionare subito la protesi dentaria sull’impianto, mentre altre volte bisogna aspettare alcuni mesi. Quali sono queste condizioni? Quando si può ricorrere al carico immediato? Quando invece bisogna optare per quello differito o progressivo?
Il carico differito è il protocollo di implantologia più classico. Di cosa si tratta? Finito l’intervento di implantologia, si aspettano 3-6 mesi per consentire all’impianto di integrarsi osteo integrazione).Questo tempo è necessario per consentire al corpo di produrre quelle cellule che si adagiano sulla superficie dell’impianto e che lo rendono stabile. Esistono 2 tipi di carico differito: bifasico e monofasico .Secondo questo approccio, dopo aver inserito l’impianto, questo deve essere “seppellito” sotto la gengiva, per essere riparato dai batteri e dalle sollecitazioni.
Dopo 3-6 mesi, il paziente subisce un nuovo intervento chirurgico in cui si scopre l’impianto e si mette una specie di tappo (vite di guarigione), che permette alla gengiva di guarire. Con l’evoluzione dell’implantologia, i medici sono riusciti a inserire questo “tappo” già al momento dell’inserimento dell’impianto. Questo sistema ha il vantaggio di evitare al paziente di subire 2 interventi chirurgici, come avviene invece nel carico differito bifasico tuttavia, è un intervento meno predicibile del carico bifasico. Infatti, la vite di guarigione spesso tende a sollecitare l’impianto durante il periodo in cui dovrebbe rimanere stabile .Di conseguenza, con il carico monofasico l’impianto può fare più fatica a integrarsi nell’osso.
Alcuni pazienti – dopo aver perso un dente – non lo rimpiazzano subito con un impianto, ma aspettano diversi anni prima di decidersi a farlo. Purtroppo, in questo arco di tempo l’osso sottostante non è più sollecitato dalla masticazione (perché non ha più una radice) e quindi diventa meno denso. Quindi, dopo aver messo l’impianto, diventa fondamentale ri-abituare l’osso a ricevere i “colpi” della masticazione. Come? Con il carico progressivo. Sopra all’impianto viene applicata una corona provvisoria dal materiale morbido, in modo che ammortizzi e che renda la masticazione più leggera. L’idea, quindi, è di abituare progressivamente l’osso attorno all’impianto a ricevere carichi masticatori sempre maggiori.
È un po’ come la fisioterapia. Dopo un infortunio, invece di partire subito ad alzare carichi pesanti, si parte con pochi chili per poi aumentarli gradualmente. Il carico progressivo è efficace anche nei casi di rigenerazione ossea. Un osso rigenerato è un tessuto che il paziente in origine non aveva: per cui deve essere abituato alla funzione masticatoria .are un carico immediato significa posizionare la corona dentale sull’impianto subito dopo averlo inserito nell’osso. In pratica, la radice artificiale riceverà fin da subito dei carichi masticatori non funzionali: nonostante ciò, riuscirà a integrarsi comunque. Questo può sembrare un controsenso, visto che la condizione essenziale è che l’impianto rimanga immobile per integrarsi nell’osso.
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